Che cos’hanno in comune concetti come l’impegno e la body positivity? E come questi possono riguardare anche l’ignoranza? Ti assicuro che sono più collegati di quanto pensi.
Ma partiamo dall’inizio.
Poco fa, in un momento di pausa, ascoltavo Vasco in sottofondo e sfogliavo i social sul divano.
Mi sono imbattuto in un articolo che riporta una notizia già sentita nei giorni scorsi: i giovani italiani non sanno più scrivere.
La lettura è sconfortante. La maggior parte dei nostri giovani ha gravissime difficoltà a scrivere in italiano corretto.
I giovani italiani non sanno scrivere
Addirittura, molti studenti di quinta superiore del 2021, scrivono peggio di come scrivevano gli studenti di terza media negli anni ’80 e ’90.
Errori grammaticali e di sintassi gravi e pochissima capacità di analisi.
Proseguendo la lettura dell’articolo, ho scoperto che la quantità di temi e riassunti che si fanno fare alle medie e alle superiori è drasticamente calata.
Si preferisce far fare compiti in classe e compiti a casa con test a crocetta o spazi da riempire.
Sono molto più facili per gli studenti. E molto più veloci da correggere per gli insegnanti.
In pratica, si è optato per la scelta che richiede meno impegno. Sia agli studenti, che ai loro insegnanti.
Naturalmente non sarà ovunque così. Scuole di eccellenza e ottimi insegnanti esistono ancora.
Ma il dato è chiaro: il grosso della nostra scuola sta andando alla deriva.
Si è scelta la strada più facile e si è accantonato un tema che doveva essere legato a doppio filo a quello della scuola: l’impegno.
Purtroppo, non va così solo con l’istruzione.
Body positivity, impegno e mediocrità
In molti ambiti della società, l’impegno sembra non essere più un valore. Soppiantato dalla mediocrità e dal raggiungimento dei soli risultati a portata di mano.
È in questo solco, che sta sprofondando anche il concetto di body positivity.
Un concetto nato con buone intenzioni. Ma che ha preso una brutta piega.
Infatti è sicuramente condivisibile l’intenzione di insegnare alle persone a non voler rincorrere modelli irraggiungibili.
Tuttavia, è molto meno condivisibile l’intenzione di insegnare alla persone ad accettarsi sempre e comunque.
Perché sparisce una spinta fondamentale a migliorarsi.
Perché, nella storia dell’umanità, la bellezza è sempre stata considerata una virtù. E le persone hanno sempre fatto il possibile, per migliorarsi ed apparire più belle.
Dire ad un ragazzo, o anche ad un adulto, che è bello in ogni caso e che non deve fare nulla per migliorarsi, è di una superficialità estrema.
Il vero messaggio che gli si trasmette è: non c’è bisogno che ti impegni. Resta pure grasso, sciatto, mal vestito. Il mondo ti deve accettare comunque. E magari dirti anche che sei bello. Perché non esistono persone brutte!
La scomparsa dell’impegno, anche nella ricerca del miglioramento estetico, porta alla mediocrità.
Persone che non sanno impegnarsi nello studio, nel lavoro, nello sport, in una relazione o nel migliorare il proprio aspetto.
Perché quando il concetto di impegno ti è estraneo, inizia a riguardare tutta la tua vita.
In più, la dura realtà è sempre in agguato. E di solito presenta un conto salato.
La dura verità
Gli studenti mediocri che non sanno scrivere in italiano in quinta superiore, si scontreranno con i “secchioni della classe” e con gli studenti delle scuole d’elite, che magari sanno parlare e scrivere correttamente in tre lingue e che gli porteranno via da sotto il naso tutte le opportunità migliori.
Allo stesso modo, moltitudini di ragazze e ragazzi convinti di non dover correggere i propri difetti, si vedranno scavalcati da coetanei che hanno dedicato tempo, determinazione e soldi alla propria immagine. Ben sapendo che si tratta del loro primo biglietto da visita.
Non tutti possono fare i modelli. E non si deve cercare di assomigliare per forza alle influencer di Instagram.
Se non sei alta 1,80 e non hai lineamenti perfetti, non ci puoi fare nulla.
Ma tutti possono scegliere se tenersi in forma o lasciarsi andare.
E tutti, proprio tutti, possono essere la migliore versione di se stessi.
Ed è doveroso provare ad esserlo.
Perché si vive una volta sola e non ci sono prove d’appello.
E il fatto di piacersi, esattamente come il fatto di piacere agli altri, ha un’influenza incredibilmente positiva in tutti gli ambiti della nostra vita.
Sentimentali, lavorativi, economici e sociali.
Per questo nel mio centro abbiamo fatto scelte precise.
Aiutiamo le donne a piacersi di più e a piacere di più. Senza falsi moralismi.
E crediamo in una donna naturale, femminile, elegante. Lontana dalle mode e dagli stereotipi. Indipendente. Intelligente.
Se anche tu vuoi essere la migliore versione di te stessa, siamo qui per te.
Se sei bella, la vita è più bella!
Nicola Cossater